Le elezioni regionali in Sicilia 2017 sono alle porte. E nonostante Matteo Renzi, dica

La Sicilia non è la cavia per le elezioni nazionali. La Sicilia è la regione che ha bisogno di un governo per ripartire con forza e determinazione. Ne ha bisogno. E ne ha bisogno l’Italia.

E’ indubbio che si tratta di uno degli appuntamenti più importanti per la politica italiana. Dal risultato di queste elezioni verranno fuori nuove alleanze plitiche, uscirà fuori la legge elettorale nazionale. Ma soprattutto si farà la conta dei voti e si deciderà chi è dentro e chi è fuori.

La Sicilia infatti è sempre stato un laboratorio politico. Lo era ai tempi della Democrazia Cristiana, lo è stato ai tempi del primo Berlusconi e continuerà ad esserlo. Come già è stato fatto per le comunali a Sciacca, così sarà per la Regione.

È pur vero che gli appuntamenti regionali non sempre sono indicativi. Ma la Sicilia antropologicamente permette di capire quanta forza hanno i partiti. Il voto è bene o male controllato e i risultati possono confermare le teorie politico-numeriche dei tecnici.

D’Alema infatti risponde 

Idiota dire che è voto locale

Elezioni Regionali Sicilia 2017: cosa verrà fuori

Bisognerà tenere d’occhio almeno quattro elementi:

  • la forza del Movimento Cinque Stelle.
  • Le nuove alleanze del centro destra (Forza Italia – Fratelli d’Italia – Lega Nord).
  • Quanto funzioni l’intesa con Alfano.
  • Quanto le forze di sinistra (Si e Mdp) erodono voti al Movimento Cinque Stelle.

Elezioni Regionali Sicilia 2017: quando si vota?

Le elezioni regionali in Sicilia del 2017 si terranno il 5 novembre.

Elezioni Regionali Sicilia 2017: per cosa si vota?

L’appuntamento elettorale vale per l’elezione diretta del Presidente della Regione Siciliana.

Contestualmente si vota per l’elezione dell’Assemblea regionale siciliana composta da 70 deputati dell’Ares.

Elezioni Regionali Sicilia 2017: i candidati

Il primo partito che ha lanciato il suo candidato è stato il M5S. Il vincitore delle Regionarie è stato Giancarlo Cancelleri. Anche se il 12 settembre è arrivata la notizia di una sospensione delle Regionarie.
Fratelli d’Italia, Noi con Salvini (Lega Nord) e Forza Italia schiereranno, dopo un lungo braccio di ferro con Armao (preferito da Berlusconi), Nello Musumeci.
Mentre Fabrizio Micari, attuale Rettore dell’Università degli studi di Palermo, è il candidato ufficiale del centrosinistra.
E infine, a sinistra l’Mdp e Sinistra Italiana hanno scelto di candidare l’attuale vicepresidente dell’Antimafia Claudio Fava.

Dopo l’incontro con Matteo Renzi, in Sicilia ufficialmente per presentare il suo libro Avanti, il governatore uscente, Rosario Crocetta, ha ritirato la sua candidatura.

Si dice per la prossima candidatura al Senato.

Fabrizio Micari

Fabrizio Micari è un ingegnere meccanico, laureatosi a Palermo nel 1986. Ha insegnato in Calabria come professore associato di Ingegneria Chimica, gestionale, informatica e meccanica.

Nel 2002 ritorna all’Università degli Studi di Palermo. Qui è stato Direttore di Dipartimento di Tecnologia Meccanica, Preside della Facoltà di Ingegneria e Presidente della Scuola Politecnica. È stato visiting professor della École nationale supérieure d’arts et métiers di Parigi e delegato del Rettore per la gestione dei rapporti di ricerca con l’Unione Europea.

Dal 2015 è  Rettore dell’Università degli Studi di Palermo.

Il curriculum di Fabrizio Micari si trova all’indirizzo dell’Università di Palermo

Giancarlo Cancelleri

Attualmente Portavoce all’A.R.S., Presidente del gruppo parlamentare, Componente Commissione II Bilancio e Programmazione. Giovanni Carlo (detto Giancarlo) Cancelleri è nato a Caltanissetta il 31 Maggio 1975 dove risiede.

Dal 1988 ad oggi ha lavorato presso una azienda privata di Caltanissetta prima come magazziniere e poi come geometra.

Il curriculum di Giancarlo Cancelleri si trova sul sito di Sicilia5stelle.it

Nello Musumeci

Laureato in Scienze delle Comunicazioni; ha lavorato come bancario nel Gruppo Unicredit ed è giornalista pubblicista. Entrato in polica a 15 anni nelle file della “Giovane Italia”, organizzazione giovanile del Movimento Sociale Italiano. A 20 è stato eletto consigliere comunale di Militello in Val di Catania, e successivamente nei Comuni di Gravina di Catania (1980) e Castel di Judica (1983).

E’ stato segretario provinciale del MSI di Catania e Consigliere provinciale di Catania dal 1990 al ’93.

Ha ricoperto le cariche di Presidente della provincia di Catania nel 1994 e nel 1998 fino al maggio 2003.

Nel 1995 diventa coordinatore regionale per la Sicilia di Alleanza Nazionale.

Nel 1994, 1999 e 2004 è stato Parlamentare europeo per la lista di Alleanza Nazionale nella circoscrizione Isole e riconfermato fino al 2009.

Ha insegnato all’Istituto superiore di giornalismo di Acireale. E’ stato Sottosegretario di Stato al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, in rappresentanza del movimento La Destra. Candidato nel 2012 come Presidente della regione ed eletto deputato all’Assemblea Regionale Siciliana in quanto candidato presidente non eletto che ha ottenuto più voti.

Il curriculum di Nello Musumeci è tratto da Wikipedia.

Claudio Fava

Claudio Fava, laureato in giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1982. Nel 1991, con Leoluca Orlando, è tra i fondatori de La Rete, per il quale è eletto deputato dell’Assemblea Regionale Siciliana nelle elezioni regionali in Sicilia del 1991.

Poi, nel 1992 eletto alla Camera dei deputati. E nel 1994  aderisce al movimento Italia Democratica di Nando Dalla Chiesa.

Segretario regionale del partito in Sicilia dei DS nel 1999, deputato del Parlamento europeo per la lista di Uniti nell’Ulivo nel 2004.

Alle elezioni politiche del 2008 è candidato per il Senato della Repubblica come capolista de La Sinistra l’Arcobaleno nella circoscrizione Sicilia. Nel 2008 Fava diventa il nuovo Coordinatore nazionale di Sinistra Democratica.

Nell’estate del 2012 annuncia la propria candidatura alla presidenza della Regione Siciliana ottenendo l’appoggio di Federazione della Sinistra, Sinistra Ecologia Libertà, Italia dei Valori e Federazione dei Verdi.

Alle Elezioni politiche del 2013 è stato eletto come deputato della XVII Legislatura ed eletto vicepresidente della Commissione Parlamentare Antimafia.

Il curriculum di Claudio Fava si trova sul sito della Camera dei Deputati

Roberto La Rosa

Fa parte del movimento Siciliani Liberi.

Pierluigi Reale

Pierluigi Reale è candidato per Casa Pound.

Franco Busalacchi

Franco Busalacchi è candidato per la lista Noi Siciliani.

Piera Maria Loiacono

Piera Maria Loiacono,  Lista civica per il lavoro.

Elezioni Regionali Sicilia 2017: i candidati deputati a Sciacca

I candidati ufficiali  che disputeranno i seggi alle prossime elezioni per il collegio di Agrigento sono stati presentati dai rispettivi partiti il 6 ottobre 2017.

I candidati di Sciacca sono dunque i seguenti.

Nelle liste a sostegno di Micari

Alternativa Popolare di Angelino Alfano candida Giuseppe Marinello, Sciacca, 20 novembre 1958.

Il Partito Democratico candida Michele Catanzaro, Sciacca, 4 aprile 1981).

Per la federazione Pdr Sicilia futura Psi Salvatore Cascio, Sciacca, 2 giugno 1959

Nelle liste a sostegno di Cancelleri

Il Movimento Cinque Stelle riconferma Matteo Mangiacavallo, Sciacca, 9 luglio 1972.

Nelle liste a sostegno di Fava

Articolo 1 avrà la sua candidata in Tiziana Russo, Treviglio, 23 settembre 1972.

Nelle liste a sostengo di Musumeci

Forza Italia candida a Sciacca Vittorio Di Natale, Palermo, 4 aprile 1975.

Per il progetto La Galla era prevista la candidatura di Alessio Buondonno che però non è risultato presente in alcuna lista.

Elezioni Regionali Sicilia 2017: come si vota

La legge elettorale siciliana è una delle leggi elettorali più avanzate del nostro Paese.

In Sicilia si vota con un turno unico.
Un sistema proporzionale su base provinciale elegge 62 deputati su 70.
Ogni singola lista ha uno sbarramento elettorale al 5%.
7 deputati (il 10%) vengono eletti come premio di maggioranza al candidato presidente più votato. Fra i quali c’è il Presidente eletto.
1 deputato è il miglior candidato presidente non eletto.

È previsto il voto di preferenza per i deputati.

E quindi è possibile il voto disgiunto.

Elezioni Regionali Sicilia 2017: sondaggi

Se nei primi giorni di settembre i sondaggi davano il Movimento Cinque Stelle come favorito. Già a metà settembre il centro destra supera nettamente il Movimento.

Elezioni regionali sicilia 2017: sondaggio 22 settembre 2017

Il Fatto Quotidiano riporta il sondaggio di Index effettuato per PiazzaPulita

I dati di Index per PiazzaPulita. I Cinquestelle in calo sensibile nell’ultima settimana, il Pd arranca ancora sotto al 26. Ma l’unica alleanza in salute è quella delle destre. Sicilia: Musumeci di 6 punti davanti a Cancelleri, Micari ultimo dietro a Fava

Sconfiggere il M5S

Obbiettivo dei partiti tradizionali, come è possibile prevedere dalle ultime elezioni, è quella di limitare e sconfiggere il Movimento 5 Stelle.

Un metodo sicuro

Per sconfiggere il Movimento Cinque Stelle è stato trovato un metodo sicuro, elaborato e verificato durante le elezioni comunali. Il metodo per sconfiggere il Movimento Cinque Stelle è quello di individuare un soggetto con buone capacità a Sinistra e dargli forza.

Il Movimento 5 Stelle, infatti, ha raccolto sicuramente molti insoddisfatti della destra, ma anche tante persone che a Sinistra non si riconoscono più nel loro partito. Questi ultimi, pur di spezzare le catene del sistema, votano Grillo. Ma sempre che a contrapporsi a Grillo sia Berlusconi e Renzi, visti da molti come la stessa cosa.

Ma se a contrapporsi a Grillo c’è un Bersani, un Civati, un Fava, allora il voto ideologico ritorna a farla da padrone. E quindi il Movimento perde voti. Questo sversamento di voti non avviene negli altri partiti perché sia nel centro destra che nel centro sinistra ormai le opinioni si sono polarizzate e gli interessi su Renzi e Berlusconi, appunto, convergono.

Più la Sinistra sinistra, sarà sostenuta e presente, più il Movimento 5 Stelle perde voti. E perde anche ideologicamente, perché gli viene a mancare la forza di una parte di intelligentia polare che gli da spessore.

Il M5S non ha i numeri

I sondaggi danno il M5S come vincitore. Ma questi risultati sono falsati dal fatto che Il Moviemnto è stato l’unico a fare per tutta l’estate campagna elettorale, partendo in forte anticipo rispetto agli altri schieramenti.

Il M5S è stato tutta l’estate in giro per la Sicilia con il suo tour elettorale. Ha messo in campo due uomini di punta come Di Battista e Di Maio. Ed anche a vedere le piazze stracolme, la Storia recente siciliana ci racconta di piazze stracolme e di urne elettorali vuote.

Elezioni Regionali Sicilia 2017: i numeri

Se guardiamo ai numeri forse può apparire più chiaro il quadro generale.

In Sicilia gli elettori sono 4.426.754 poco meno di 4 milioni e mezzo. Nel 2012 ha votato appena il 47% della popolazione. Il che ci dice che già la stragrande maggioranza dei siciliani non è interessata al destino politico di questa Regione.

Le persone che realmente decidono sono poco più di 2 milioni di siciliani. E questa tendenza è prevista anche per questo turno elettorale.

Sulla base di questi numeri è facile fare previsioni. Perché considerata una parte che vota per partito preso le oscillazioni da una parte verso un’altra sono lievi. Difficile sarebbe fare previsioni se il 100% della popolazione votasse. Perché per quanto il voto fosse controllato, non è controllato così capillarmente.

Nelle elezioni regionali in Sicilia del 2008, ancora nel pieno periodo di Forza Italia e del Popolo delle libertà a votare furono 2.850.725 persone. Di questi 1.862.959 siciliani votarono il centro Destra con Raffaele Lombardo. Mentre il PD, con Anna Finocchiaro raccolse “solo” 886.044 voti. Un timido Movimento 5 Stelle, facevo i suoi primi passi raccogliendo appena 69.511 voti.

Nelle elezioni regionali in Sicilia del 2012 i partiti hanno perso su tutti i fronti vedendo solo il Movimento Cinque Stelle crescere con 368.006 voti. E Gianfranco Micciché, che staccatosi dalla coalizione di centro destra si guadagnò 312.112 voti.

Il centro destra, con il candidato Nello Musumeci, perse oltre un milione e trecento mila voti. Di cui oltre 300 mila voti andarono a Gianfranco Micciché. Il PD con Rosario Crocetta candidato alla presidenza, perse oltre 250 mila voti. Ma i numeri gli diedero ragione e vinse con 617.073 voti. 

Intanto il partito degli astenuti ha superato il 50% degli aventi diritto. Ossia circa 850 mila persone non sono andate a votare.

Ci vogliono 600-700 mila voti

Per essere eletto presidente della Regione Sicilia ci vogliono dai 600 mila ai 700 mila voti.

Restando al minimo dei votanti le percentuali registrate nel 2012 le percentuali di voto resteranno pressoché invariate. Per cui l’unico che ha numeri per vincere, al di là dei sondaggi è Nello Musumeci, che unendo i voti suoi e quelli di Gianfranco Miccichè avrebbe sulla carta oltre 800 mila. A perderne anche 200 mila, vincerebbe a mani basse contro un PD con alle spalle Rosario Crocetta ormai inviso alla maggioranza dei siciliani. E contro il Movimento 5 stelle che può arrivare ad un massimo storico di 500 mila preferenze.

Detto questo, foss’anche il voto disgiunto avesse la meglio, facendo votare una lista e un presidente diverso, il Movimento, all’interno dell’assemblea non troverebbe nessuna ragione di crescita. Dato che non si allea con nessuna forza politica. Il secondo partito, invece, ha sicuramente più ampiezza di manovra per fare un governo.

Previsioni Elezioni Regionali Sicilia 2017

Stando ai numeri il vincitore è Nello Musumeci della coalizione di Centro Destra.

L’unica variante che potrebbe far saltare questa previsione è la chiamata al voto di tutti i siciliani. A ragione, infatti, Cancelleri anche nei comizi dal vivo volta le spalle al pubblico e grida il suo appello ai fans di facebook per far telefonare ai parenti e invitare tutti a votare.

Se tutti andassero a votare il risultato sarebbe davvero imprevisto. E forse, il Movimento Cinque Stelle avrebbe qualche possibilità di vittoria. Dico forse.

Certo i sondaggi danno il M5S in vantaggio ma la campagna elettorale è appena cominciata. In questi due mesi i colpi bassi tra gli avversari saranno all’ordine del giorno. E i rimandi tra politica siciliana e italiana saranno messi in primo piano dagli organi di informazione

Insomma, ne vedremo delle belle. Ma stando ai numeri i giochi sono stati fatti.