Sapere cosa fare in caso di terremoto a Sciacca può salvarci la vita. Il terremoto arriva all’improvviso e non ci da molto tempo per riflettere. Possiamo affidarci alla nostra impulsività o istintività. Ma meglio conoscere i suggerimenti e i consigli di base per poi adattarci alla situazione imprevedibile.

Sciacca terremoto

In questi giorni di luglio 2019 vicino a Sciacca, a Menfi, si sta verificando uno sciame sismico di cui non è possibile prevedere il risultato.

Domenica 21 la scossa più forte, di magnitudo 2.8. Si tratta della 16esima in 5 giorni.

Tenuto conto che si tratta di uno sciame sismico di superficie, poco profondo e considerato che il Belìce è una zona ad alto rischio, ci sembra corretto essere informati su cosa fare in caso di terremoto a Sciacca e in caso di emergenza.

Terremoto a Sciacca

Massimo D’Antoni ha raggiunto al telefono il geologo Fausto Grassa, ricercatore dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.


Piano comunale di protezione civile

Il piano comunale di protezione civile dovrebbe essere un documento di facile consultazione. Sappiamo che Sciacca è uno dei pochi comuni che ne ha uno. Non solo, siamo pure tra i comuni più attenti, dove si svolgono periodicamente simulazioni di emergenza.

Le istituzioni sono dunque preparate e pronte ad ogni evenienza. Ma non riusciamo a trovare online altra notizia o comunicazione delle linee guida.

Sapere cosa fare, da cittadini, in caso di emergenza, potrebbe salvare molte vite umane.

Area di ammassamento protezione civile di Sciacca

In caso di terremoto o di emergenza di protezione civile la popolazione dovrebbe riversarsi nell’area dedicata e realizzata nelle immediate vicinanze dell’ex galoppatoio, dietro lo Stadio della Perriera.

La zona, secondo quanto comunica il comune, è livellata, asfaltata e recintata.

All’interno si trovano condotte drenanti, un impianto di illuminazione e un’area per i servizi logistici.

Piano di emergenza ed evacuazione ospedale di Sciacca

Se in questo periodo ci si trova presso l’ospedale di Sciacca è bene prendere visione del piano di emergenza e di evacuazione.

Il Servizio di prevenzione e protezione del servizio sanitario provinciale rende pubblici i vari documenti.

Questi sono documenti ad uso del personale, ma una lettura da parte di chi potrebbe aiutare in caso di emergenza non sarebbe male.

Cos’è un piano di emergenza

Un piano di emergenza non è altro che

il progetto di tutte le attività coordinate e di tutte le procedure che dovranno essere adottate per fronteggiare un evento calamitoso atteso in un determinato territorio, in modo da garantire l’effettivo ed immediato impiego delle risorse necessarie al superamento dell’emergenza ed il ritorno alle normali condizioni di vita.

Il Piano di Emergenza è il supporto operativo al quale il Sindaco si riferisce per gestire l’emergenza col massimo livello di efficacia.
Posto che solo attraverso una precisa distribuzione di sforzi volti:
-a conoscere le vulnerabilità territoriali ed antropiche,
-ad organizzare una catena operativa finalizzata al superamento dell’evento,

il Sindaco disporrà quindi di un valido riferimento che determinerà un percorso organizzato in grado di sopperire alla confusione conseguente ad ogni evento calamitoso.

Pericolosità sismica della Sicilia Occidentale

Nel piano regionale della protezione civile viene riportata anche la situazione di Sciacca che non è preoccupante ma richiede la massima cautela.

A parte i terremoti distruttivi del Belice (1968) e di Palermo (1726, 1940), la sismicità della Sicilia occidentale è caratterizzata da sequenze di eventi con moderata intensità.
In tale area rimangono, a tutt’oggi gravi elementi di incertezza causati dalla presenza di subzone caratterizzate da differenti caratteristiche sismotettoniche e dal fatto che i terremoti risentiti sono stati spesso localizzati prevalentemente in mare, lungo l’allineamento Ustica-Palermo Termini, che segue all’incirca le strutture trascorrenti destre orientate NO-SE del Sistema SudTirrenico.

Contestualmente si evidenzia la presenza di strutture sismogenetiche distensive a direzione E-O che delimitano a nord la Catena Maghrebide.

Più a sud, nell’area del Belice è localizzata la sequenza sismica del 1968.
Nel settore più meridionale, lungo la costa, la sismicità è caratterizzata da lunghe sequenze sismiche di bassa energia che interessano l’area di Sciacca.

La presenza della suddetta zona di taglio N-S, sviluppata dalla zona di Sciacca fino alla zona assiale del Canale di Sicilia, lungo cui si osserva un allineamento di edifici vulcanici sottomarini attivi, sembra porsi come elemento tettonico privilegiato cui poter riferire i terremoti dell’area. La sismicità registrata negli anni più recenti confermerebbe quest’ipotesi.

Infine nel settore costiero “Egadi–Trapani–Mazara” la distribuzione della sismicità (terremoti del 1979, 1981, 1995) suggerisce l’inserimento di una nuova zona sismogenetica, individuata a largo della costa occidentale.

Si conclude sottolineando la presenza di elevati margini di incertezza nell’individuazione puntuale della pericolosità sismica della Sicilia occidentale.

Un evento verificatosi il 21 luglio del 365 d.C. che avrebbe causato la distruzione di Selinunte, sconvolgendo non solo la Sicilia sud-occidentale, ma anche molte città costiere del nord-Africa ed arrecato danni persino a Creta.

I margini di incertezza, ai fini dei presenti lineamenti di previsione e prevenzione regionali richiedono la massima possibile cautela nella definizione dei possibili scenari di evento.

Vademecum protezione civile in famiglia

La protezione civile ha diffuso un documento in cui sono riportate diffuso tutte le avvertenze per la sicurezza della famiglia.

Se sei consapevole dei possibili rischi presenti sul territorio dove vivi, se sai come e dove informarti, se sai come organizzarti per affrontare eventuali momenti di crisi, tu vivi molto più sicuro e la Protezione Civile può funzionare al meglio delle sue capacità.

Sì, perché sei tu il primo attore di questo sistema: sei tu quello che deve sapere come vigilare, come avvisare, come collaborare con i soccorritori.

Tu e la tua famiglia, quando si verifica una emergenza, quasi sempre in modo imprevisto ed improvviso, potete trovarvi soli di fronte a situazioni difficili e pericolose, anche soltanto per il tempo necessario ai soccorritori per raggiungervi ed aiutarvi, tempo che può essere più o meno lungo a seconda delle dimensioni dell’emergenza e delle condizioni ambientali nelle quali vi trovate. È allora essenziale sapere cosa fare e come comportarsi in quei momenti.

Questo vademecum vuole aiutare ogni componente del nucleo familiare (dal bambino al nonno) a svolgere al meglio il proprio ruolo di Protezione Civile.

Leggilo attentamente: fornisce suggerimenti e risposte, ti spiega cosa e come fare e, soprattutto, quali sono i comportamenti pericolosi e quelli corretti per te e per chi ti sta vicino.

Ricorda: la Protezione Civile siamo tutti noi.

Prima del terremoto

Al momento, le scosse percepite sono state molto lievi. Intorno al 2 -3 della Scala Richter.

Inizia però a prendere in considerazione alcuni azioni da fare in caso di emergenza, che ti ritorneranno utili anche nella vita quotidiana.

Questi consigli sono tratti dalle prescrizioni date dalla Croce Rossa Italiana.

Tieni ben a mente dove si trovano e su come si chiudono i rubinetti di gas, acqua e gli interruttori della luce. Gli impianti potrebbero subire danni durante un eventuale terremoto e peggiorare la situazione post evento.

  • Evita di tenere gli oggetti pesanti su mensole e scaffali particolarmente alti.
  • Fissa al muro gli arredi più pesanti perché potrebbero caderti addosso
  • Tieni in casa una cassetta di pronto soccorso, una torcia elettrica, una radio a pile, un estintore ed assicurati che ogni componente della famiglia sappia dove sono riposti.
  • A scuola o sul luogo di lavoro informati se è stato predisposto un piano di emergenza. Perché seguendo le istruzioni puoi collaborare alla gestione dell’emergenza.

Durante il terremoto

Se sei in luogo chiuso

  • Cerca riparo nel vano di una porta inserita in un muro portante (quelli più spessi) o sotto una trave.
  • Riparati sotto un tavolo. È pericoloso stare vicino a mobili, oggetti pesanti e vetri che potrebbero caderti addosso.
  • Non precipitarti verso le scale e non usare l’ascensore. Talvolta le scale sono la parte più debole dell’edificio e l’ascensore può bloccarsi e impedirti di uscire.
  • Se sei in auto, non sostare in prossimità di ponti, di terreni franosi o di spiagge.

Se sei all’aperto

  • allontanati da costruzioni e linee elettriche. Potrebbero crollare
  • Stai lontano da impianti industriali e linee elettriche. E’ possibile che si verifichino incidenti
  • Evita di andare in giro a curiosare e raggiungi le aree di attesa individuate dal piano di emergenza comunale. Bisogna evitare di avvicinarsi ai pericoli
  • Evita di usare il telefono e l’automobile. E’ necessario lasciare le linee telefoniche e le strade libere per non intralciare i soccorsi

Dopo il terremoto

  • Assicurati dello stato di salute delle persone attorno a te. Così aiuti chi si trova in difficoltà ed agevoli l’opera di soccorso
  • Non cercare di muovere persone ferite gravemente. Potresti aggravare le loro condizioni
  • Esci con prudenza indossando le scarpe. In strada potresti ferirti con vetri rotti e calcinacci
  • Raggiungi uno spazio aperto, lontano da edifici e da strutture pericolanti. Potrebbero caderti addosso

Regole di comportamento generale

In attesa di trovare il vademecum su cosa fare in caso di terremoto a Sciacca, ci affidiamo alle regole di comportamento generale da seguire in caso di emergenza.

La maggioranza delle persone pensa che le vittime di un terremoto siano provocate dal crollo degli edifici.

In realtà, molte delle vittime sono ferite da oggetti che si rompono o cadono su di loro come televisori, librerie, mobili e controsoffitti.

Per questo motivo

  • allontana mobili pesanti e librerie da letti o divani o posti dove normalmente ci si siede.
  • mettere gli oggetti pesanti sui ripiani bassi delle scaffalature e fissare gli oggetti sui ripiani alti con del nastro biadesivo.
  • fissare alle pareti scaffali, librerie e altri mobili alti.
  • in cucina, utilizzare un fermo per l’apertura degli sportelli del mobile dove sono contenuti piatti e bicchieri, in modo che non si aprano durante la scossa.
  • fissare gli apparecchi elettronici, stereo, computer, ai ripiani con del nastro di nylon a strappo.

Se vivi in una zona sismica

Da saccensi, sciacchitani e belicini dovremmo sapere cosa fare in caso di terremoto a Sciacca. E dunque avere a memoria che dovremmo

  • conoscere quale sia la classificazione sismica del territorio in cui vivi chiedendolo all’Ufficio Tecnico del tuo Comune o alla Regione. Tutte le nuove abitazioni, costruite dopo la data in cui il Comune è stato classificato, devono essere state costruite rispettando la normativa antisismica
  • sapere se esiste un piano di protezione civile comunale e prendere visione di ciò che prevede (es. quale è l’area di raccolta per la popolazione, l’area degli insediamenti di emergenza, i mezzi a disposizione, ecc.), altrimenti sollecita il tuo Sindaco a provvedere
  • conoscere come è stata costruita la casa in cui abiti e soprattutto verificare se:
    • la casa è stata progettata e realizzata con criteri antisismici
    • sono stati fatti interventi per renderla più resistente
    • occorre intervenire per rinforzarla, anche utilizzando i fondi appositamente stanziati per il recupero e la riqualificazione del patrimonio edilizio
  • organizzare un piano di emergenza famigliare ed assicurarti che:
    • non vi siano oggetti pesanti su mensole o scaffali alti, gli arredi più pesanti siano ancorati al muro.
    • in casa ci sia una cassetta di pronto soccorso, una torcia elettrica, una radio a pile, un estintore e che tutti sappiano dove si trovano.
    • tutti sappiano dove sono e come si chiudono i rubinetti di gas e acqua e l’interruttore generale della luce
  • sapere se a scuola e sul luogo di lavoro è stato predisposto un piano di emergenza e quale è il compito a te assegnato e la condotta da tenere.